Da piazza Carlo III alla salita del Moiariello
Questo percorso di trekking urbano, che dalla parte bassa di Napoli ci conduce sulla collina di Capodimonte percorrendo la salita del Moiariello, ci permette di scoprire diversi tesori nascosti di Napoli. Il primo lo incontriamo proprio in piazza Carlo III, punto di partenza della nostra escursione, ed è il Real Albergo dei Poveri. Voluto da re Carlo III di Borbone per prestare assistenza ai numerosi poveri del regno, l’imponente struttura ospita oggi qualche associazione. Sebbene versi in stato di sostanziale abbandono è, comunque, una delle tante testimonianze della grandezza della Napoli illuministica e Borbonica.
Incamminiamoci lungo via Foria e, subito dopo il Real Albergo, incontriamo l’Orto Botanico. Inizialmente voluto da Ferdinando IV di Borbone ma realizzato da Giuseppe Bonaparte, l’Orto Botanico è oggi un centro di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. E’ spesso teatro di eventi e con i sui 12 ettari di estensione e 9.000 specie vegetali, tra cui alcune piante carnivore, merita senz’altro una visita.
Subito dopo l’Orto svoltiamo a destra su via Michele Tenore e iniziamo l’ascesa verso Capodimonte. In fondo alla strada già si vede la splendida facciata barocca della chiesa di Santa Maria degli Angeli alle Croci.
Raggiunta la chiesa, svoltiamo a sinistra su via Federico Delpino addentrandoci in quel vivido e suggestivo quartiere che è la Sanità e proseguiamo dritto fino ad incrociare, sulla destra, i gradini che segnano l’inizio di salita Montagnola.
La salita del Moiariello fino al Real Bosco di Capodimonte
Svoltati su salita Montagnola riprendiamo l’ascesa tra le case e i vicoli del quartiere. Dopo la curva a destra in fondo alla strada inizia salita Moiariello vera e propria. Prima è ancora strada asfaltata poi iniziano le scale, ampie e intervallate da tratti lastricati.
Al culmine della salita riprende il tratto in asfalto. Questo è il punto per godere di uno splendido panorama sul golfo di Napoli con i monti Lattari e la penisola Sorrentina in lontananza. Ma questo è anche il punto dove si affollano diversi luoghi di interesse.
Proprio dove finiscono le scale, infatti, si trova la chiesa di Santa Maria delle Grazie al Moiariello, edificata nel 1741 e oggi sede della Commanderia Ex val Vesuvio dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia che ne ha curato la ristrutturazione e l’apertura al culto dopo anni di abbandono.
Alzando lo sguardo, poi, ci appare nella sua imponenza la torre del Palasciano, parte di un più ampio palazzo. Realizzata nel XIX secolo, ricorda il palazzo della Signoria di Firenze e oggi ospita un B&B oltre, si dice, al fantasma di Ferdinando Palasciano, originario proprietario della torre.
Infine, sulla sinistra si trova l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Realizzato da Gioacchino Murat nel 1819, l’Osservatorio è una struttura scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica ed organizza spesso eventi con possibilità di visita anche per i non addetti ai lavori.
Riprendiamo, quindi, il cammino sempre su salita Moiariello fino ad arrivare al vicino Real Bosco di Capodimonte al quale accediamo da quella che è chiamata Porta Grande.
Immergiamoci nella natura del Bosco di Capodimonte
Arrivare al Real Bosco di Capodimonte, dopo aver percorso quasi 2 km e mezzo, la Salita del Moiariello e 165 metri di dislivello, è un’esperienza emozionante e rilassante. Il bosco, situato sulla collina di Capodimonte, è un’oasi di pace e di verde in mezzo alla città di Napoli e, sebbene sia un parco monumentale di notevole importanza storica ed artistica, è un parco pubblico accessibile gratuitamente anche con cani al guinzaglio.
Di origine Borbonica come l’annesso Palazzo Reale oggi museo, si estende su una superficie di circa 134 ettari ed ospita al suo interno ben 17 edifici tra laboratori, residenze e chiese oltre a fontane, orti e frutteti. Nel 2014 è stato eletto parco più bello d’Italia.
E’ quindi un luogo ideale dove rilassarsi passeggiando nel verde, perdendosi piacevolmente tra i viali che lo percorrono. Vi sono anche due aree pic-nic dove rifocillarsi e riposarsi.
Con queste premesse ti invito, quindi, ad andare oltre la traccia gps del percorso registrato e a goderti a piacimento questo autentico gioiello verde.
Una volta completata l’esplorazione del Real Bosco di Capodimonte ritorniamo alla Porta Grande e riprendiamo il nostro trekking urbano.
Sulla via del ritorno scopriamo i tesori nascosti del quartiere Sanità
Iniziamo la via del ritorno ripercorrendo a ritroso, per pochi metri, salita Moiariello fino ad incontrare salita Capodimonte sulla nostra destra. La imbocchiamo e iniziamo la discesa addentrandoci nel quartiere Sanità.
Fino a qualche anno fa il quartiere, che ha dato i natali a Totò, era abbastanza degradato e pericoloso. Oggi, sebbene i problemi non siano tutti risolti, è in corso un’opera di riqualificazione sociale, prima che urbanistica, portata avanti proprio dagli abitanti del quartiere grazie alla quale la Sanità ha dischiuso i suoi impareggiabili gioielli ai molti turisti che iniziano ad affollarla. Anche se non li tocchiamo in questo percorso di trekking urbano è giusto citare le Catacombe di San Gennaro, le Catacombe di San Gaudioso e il Cimitero delle Fontanelle come luoghi assolutamente da non perdere.
Mentre scendiamo, facciamo attenzione ai sorprendenti edifici costruiti su speroni di tufo vivo che incontriamo a circa metà della discesa.
Finita la discesa svoltiamo leggermente a destra in via San Severo a Capodimonte e lasciamoci guidare dalla cupola maiolicata della Basilica di Santa Maria della Sanità che già fa capolino tra i vicoli stretti. Ancora pochi passi ed eccoci in piazza Sanità dove affaccia la Basilica.
Di stile barocco, ospita tele preziose di Luca Giordano e Andrea Vaccaro tra gli altri, uno scenografico presbiterio rialzato e raccordato da una pregevole scala a tenaglia in marmo e la cripta già basilica paleocristiana. Dalla cripta si accede, poi, alle Catacombe di San Gaudioso. Dal 2021 la Basilica ospita, inoltre, il Presepe Favoloso, opera monumentale realizzata dai fratelli Scuotto, maestri presepiali napoletani della bottega La Scarabattola, con la collaborazione dello scenografo presepiale Biagio Rossigno. C’è da dedicarci una visita apposita.
Verso i Vergini e porta San Gennaro
Da piazza Sanità svoltiamo a sinistra su via Sanità e avviamoci verso la fine del trekking urbano del Moiariello. Stiamo sempre attenti, però, a quello che ci circonda perché quest’ultimo chilometro che ci separa da porta San Gennaro è un autentico scrigno delle meraviglie nascoste. Bisogna, insomma, alzare gli occhi sui palazzi tra i quali camminiamo o fare capolino nei portoni per imbatterci in piacevoli sorprese Così, già qui in piazza Sanità troneggia il murale Luce dell’artista Tono Cruz e, fatti pochi passi su via Sanità, sono Totò e Peppino a spiccare sulla facciata di un altro palazzo.
Scendendo, poi, incontriamo il barocco palazzo Sanfelice, set di molti film e serie tv tra cui Questi Fantasmi! e Mina Settembre. Infine, ormai in via Vergini, è il palazzo dello Spagnuolo anch’esso barocco.
Siamo così giunti alla fine del nostro trekking urbano del Moiariello e spero che questo percorso ti abbia lasciato, come a me, la voglia matta di tornare presto su questi luoghi per visitare con più attenzione i tanti gioielli che oggi abbiamo appena sfiorato e, in alcuni casi, scoperti per la prima volta.
Oltre palazzo dello Spagnuolo manteniamo leggermente la destra e imbocchiamo via Fuori Porta San Gennaro. Pochi passi e rieccoci su via Foria proprio all’altezza di Porta San Gennaro, la più antica della città e accesso alla Napoli greco romana. Piazza Carlo III, da cui siamo partiti, dista invece circa un km e mezzo proseguendo alla nostra sinistra sempre su via Foria.