Il percorso “I borghi di Vietri sul Mare” attraversa cinque delle sei frazioni di Vietri, celebre per le sue ceramiche e il suo affaccio sul Golfo di Salerno. Ogni frazione è una piccola scoperta, un tassello di un mosaico che unisce storia, natura e tradizione. Un invito a esplorare, passo dopo passo, le radici di una terra che sa ancora stupire.
Si percorrono, prevalentemente, strade urbane asfaltate con tratti in scalinata mentre i sentieri sterrati sono limitati. Anche il paesaggio è molto vario e ci permette ti apprezzare una delle caratteristiche della costiera che spazia dal mare alla montagna nel giro di pochissimi chilometri.
Marina di Vietri e Raito
Si parte da piazza Matteotti, nella parte alta di Vietri, per scendere subito verso Marina di Vietri dove l’abitato si affaccia su una spiaggia ampia e accogliente, lambita dal fiume Bonea.
Da qui, dopo aver costeggiato un tratto di spiaggia, si attraversa un arco ricavato in una casa e si inizia la salita verso Raito, frazione dalle origini antiche, risalenti al V-VI secolo d.C.
Lungo la salita si incontra la piccola cappella della Madonna dell’Arco, risalente al XVIII secolo, in stile barocco e caratterizzata dal sagrato belvedere in posizione dominante sul mare.
Al termine dell’ascesa, caratterizzata dall’alternanza di tratti asfaltati e tratti a scaloni, ci si imbatte in una graziosa chiesetta in posizione panoramica sul golfo. È la chiesa di santa Maria delle Grazie a Raito, edificata nel 1540. Caratterizzata da una pianta a tre navate a croce latina e da una cupola imponente è impreziosita da affreschi del celebre Luca Giordano. Se la trovi aperta ti consiglio di darci un’occhiata.
Albori
Riprendiamo il nostro cammino alla scoperta dei I borghi di Vietri sul Mare. Un chilometro asfaltato ci separa da Albori, borgo aggrappato sul monte Falerio che conserva intatte le sue caratteristiche originali. Anche qui troviamo un gioiello architettonico che, se aperto, merita una visita. È la chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, protettrice del borgo. Riedificata all’inizio del Seicento ma con origini che risalgono al Trecento, è un affascinante intreccio tra arte barocca e suggestioni orientali. La struttura, a tre navate, è arricchita da un portico esterno che si affaccia su un sagrato panoramico. Custodisce icone di grande valore e affreschi del pittore Belisario Corenzio, di origini greche, che testimoniano un legame profondo con la tradizione greco-orientale.
Dragonea
Oltre la chiesa inizia il primo tratto sterrato, poco più di un chilometro e mezzo in leggera salita, che tra ruderi abbandonati, cappelle solitarie e qualche tavolo da pic-nic disseminato qua e là ci conduce a Dragonea, penultimo borgo e punto più elevato dell’itinerario. Da qui in avanti si procede solo in discesa. Anticamente luogo di caccia dei principi longobardi, è un territorio ricco di bellezze naturali. Il vallone del Bonea è il suo gioiello con la grotta di San Cesareo legata alla tradizione del santo che qui avrebbe vissuto. La chiesa di San Vincenzo, risalente all’XI secolo, domina il borgo immerso in una natura rigogliosa.
Benincasa
Oltre Dragonea ci aspetta Benincasa, ultima tappa dell’itinerario e borgo collinare devoto a San Francesco da Paola. È caratterizzato da scalinate e sentieri costellati di edicole votive che si snodano tra terrazzamenti coltivati e macchia mediterranea. Sul tratto di strada che unisce la due frazioni presta attenzione a via Raccio, una viuzza seminascosta che incontri alla tua destra dove su un muro di contenimento intonacato di bianco spiccano piastrelle che riportano proverbi dialettali. Riesci a tradurli?
Poco oltre, nel centro di Benincasa, si incontra la chiesa di Santa Maria delle Grazie e San Francesco di Paola, un gioiello architettonico e spirituale che affonda le sue radici nel XVII secolo. Con la sua imponente cupola ricoperta di maioliche vietresi, un elegante portico e il sagrato panoramico arricchito da sedili decorati con ceramiche locali e un maestoso platano secolare, questa chiesa è un luogo di grande fascino. Custodisce una reliquia di inestimabile valore, la “Salvietta”, che secondo la tradizione reca impresso il vero volto di San Francesco di Paola.
Ritorno a Vietri sul Mare
Siamo quasi alla fine della nostra scoperta dei I borghi di Vietri sul Mare. Poco più di un chilometro e mezzo ci separa dal centro di Vietri. Giusto il tempo di affrontare il secondo e ultimo tratto di sterrato e un altro chilometro scarso su strada asfaltata e siamo nuovamente in piazza Matteotti.