Se sei alla ricerca di un’esperienza di trekking accessibile ma ricca di fascino? Il percorso da Fontanafredda all’Orto della Regina, antico insediamento Sannita sul monte Frascara, è quello che fa per te. Con un dislivello contenuto di 350 metri e una lunghezza totale di poco più di 10 chilometri, questo itinerario alterna tratti in lieve salita, brevi pendenze e tratti pianeggianti, rendendolo adatto a chiunque abbia un minimo di esperienza nel camminare. In ogni caso non dimenticarti le scarpe da trekking.
Il punto di partenza è l’antico lavatoio di Fontanafredda, situato a circa 3 chilometri dal centro di Roccamonfina , provincia di Caserta, in direzione di Sessa Aurunca. Recentemente restaurato, il lavatoio è un simbolo della vita sociale di un tempo, anche se oggi l’acqua non scorre più al suo interno. Tuttavia, tre fontane esterne offrono ancora acqua fresca e limpida, nota per le sue proprietà diuretiche: un’ottima occasione per riempire qualche bottiglia prima di partire. Nei pressi del lavatoio, troverai anche ampio spazio per parcheggiare.
Mettiamoci in cammino
Lasciandoti il lavatoio sulla destra, svolta subito a sinistra su una stradina asfaltata. Dopo circa un chilometro e mezzo, il percorso asfaltato termina in un tornante, dove convergono altri sentieri. Prosegui a destra, seguendo il tornante, e da qui in avanti il sentiero diventa sterrato ma ampio e comodo da percorrere. Questo tratto, lungo circa 4 chilometri, costeggia il monte Frascara sul lato esterno, regalando una vista mozzafiato sulla costa domitia fino a Gaeta, nel basso Lazio.
Il sentiero sterrato termina in un ampio spiazzo dominato da un’antenna-ripetitore poco fotogenica. Da qui, ancora un breve tratto in salita, segnalato da una freccia e un cartello informativo, ti condurrà in pochi minuti a un ampio prato panoramico, ideale per una sosta pranzo. Qui troverai anche una piccola struttura a forma di cono, chiamata pomposamente “osservatorio astronomico”. Anche se il telescopio va portato da casa, la struttura può offrire un riparo dal vento durante l’osservazione notturna delle stelle.
Si arriva in vetta
Pochi metri più avanti, si raggiunge finalmente la sommità del monte Frascara, a 923 metri di altitudine, dove ti aspetta l’Orto della Regina, antico insediamento Sannita circondato da mura megalitiche.
Da qui inizia il ritorno del sentiero da Fontanafredda all’Orto della Regina, tutto in discesa. Il primo tratto è sterrato, fino alla base dell’antenna-ripetitore, per poi svoltare a destra e scendere all’interno dell’antico cratere del vulcano di Roccamonfina, attivo fino a 50.000 anni fa. Questo tratto di strada asfaltata, fortunatamente poco trafficato, ti riporterà al punto di partenza, chiudendo un anello ricco di storia, natura e panorami indimenticabili.
L’Orto della Regina
Nascosto tra i castagni sulla cima del monte Frascara, a 923 metri di altitudine, l’Orto della Regina è, in realtà, un sito archeologico poco conosciuto ma dall’indubbio fascino. Questo antico insediamento, situato nel comune di Roccamonfina e vicino al confine con Sessa Aurunca, è caratterizzato da imponenti mura megalitiche che racchiudono un’area di circa 2.500 m². Le mura, risalenti all’epoca preromana, furono costruite dal popolo aurunco tra il VI e il V secolo a.C. e successivamente utilizzate dai Sanniti come postazione militare d’osservazione durante i conflitti con Roma, tra il IV e il III secolo a.C.
Il circuito murario, circondato da castagni e in buono stato di conservazione, è alto 3 metri e spesso 2. Costruito con la tecnica dell’opus siliceum, utilizza grossi blocchi di trachite sovrapposti a secco, adattandosi perfettamente alla conformazione naturale della vetta. Il recinto, dalla forma poligonale irregolare, ha un perimetro di circa 180 metri, con un ingresso principale largo 4 metri situato sul lato sud-est, vicino a quella che sembra essere una struttura a bastione.
Nelle vicinanze del sito, un antico basolato collegava l’Orto della Regina alla pentapoli aurunca, in particolare alle città di Suessa e Vescia, facendo ipotizzare l’esistenza di un altro centro aurunco nella zona.
Il mistero del nome Orto della Regina
La posizione strategica del sito, che domina la piana del fiume Garigliano e il golfo di Gaeta, ne sottolinea l’importanza militare. Tuttavia, il nome “Orto della Regina” ha alimentato nel tempo diverse teorie sulla sua funzione originaria. Il termine “orto” potrebbe riferirsi a un recinto militare o, in alternativa, derivare dal latino hortus, usato dagli antichi popoli italici per indicare luoghi sacri. L’attributo “Regina” ha invece portato a ipotizzare che il sito fosse dedicato a una divinità femminile, come Mefitis, dea associata alle sorgenti e alle emissioni solforose. A supporto di questa teoria, è stata rinvenuta a Roccamonfina una pietra tufacea romana con l’iscrizione “Mifineis”, che potrebbe essere una variazione del nome della dea, suggerendo la presenza di un tempio a lei dedicato.
Altre interpretazioni vedono l’Orto della Regina come un confine militare, con “Mifineis” inteso come “pietra di confine”, poiché il territorio di Roccamonfina delimitava il confine tra gli Aurunci e i Sidicini, un’antica popolazione italica. La teoria più plausibile, tuttavia, unisce gli aspetti sacri e militari, proponendo che il sito fosse inizialmente un santuario, poi trasformato in una fortezza strategica per difendersi dagli attacchi nemici.