Cosa è Valle di Maddaloni
Valle di Maddaloni è un piccolo borgo campano, situato nella provincia di Caserta, ai piedi del Monte Castello. Dista circa 15 km da Caserta e meno di 60 km da Benevento. Il paese, che conta poco più di 2.600 abitanti, si distingue per le sue verdi colline, ricche di coltivazioni di mele e ulivi di alta qualità. Le origini del borgo risalgono al periodo medievale, probabilmente legate alla costruzione di un castello nel XI secolo. Il castello subì attacchi da parte di Goti, Vandali e Saraceni. Passò poi di mano tra diverse dinastie, fino a diventare proprietà di Carlo III di Borbone nel 1753 con tutto il feudo di Valle.
Una tappa fondamentale nella storia del paese è stata la costruzione dell’Acquedotto Carolino, realizzato per rifornire la Reggia di Caserta. I Ponti della Valle, parte dell’acquedotto, attraversano il territorio di Valle di Maddaloni, aggiungendo ulteriore fascino al suo paesaggio. Il borgo ha avuto anche un ruolo importante nella storia dell’Unità d’Italia, essendo stato teatro di una delle fasi cruciali della battaglia del Volturno, scontro tra i garibaldini e le truppe borboniche nel 1860. La battaglia segnò l’ultimo tentativo di Francesco II di difendere il Regno delle Due Sicilie. Quest’ultimo cadde definitivamente il 13 febbraio 1861.
Cosa vedere a Valle di Maddaloni
Valle di Maddaloni è un piccolo comune che non presenta particolari attrazioni ad eccezione dei Ponti della Valle, patrimonio UNESCO dal 1997. Tuttavia, passeggiare per i suoi vicoli medievali è un’esperienza piacevole che permette di entrare in contatto con una comunità ancora legata alla coltivazione della terra, in particolare della mela, vera eccellenza agroalimentare locale. Proprio alla mela è dedicata la caratteristica sagra che ogni anno, ad ottobre, vivacizza gli stretti vicoli del borgo. Infine, nei pressi dei Ponti, sorge un Monumento Ossario ai Caduti Garibaldini, a memoria delle vicende belliche passate alla storia col nome di battaglia del Volturno.
I Ponti della Valle e l’acquedotto Carolino
L’Acquedotto Carolino, progettato da Luigi Vanvitelli a metà 700 e tuttora in uso, è un’opera monumentale. È parte del patrimonio UNESCO dal 1997 insieme alla Reggia e al Real Belvedere di San Leucio, entrambi a Caserta. Tra le sue componenti più note spiccano i Ponti della Valle, una struttura lunga 529 metri e alta 60, che all’epoca era il ponte più lungo d’Europa. Completati nel 1759 e inaugurati nel 1760, i Ponti attraversano Valle di Maddaloni collegando il monte Longano con il monte Garzano. La loro struttura, ispirata agli acquedotti romani, poggia su 44 piloni ed è divisa in tre ordini di arcate. Il camminamento superiore è delimitato da spalliere ed è largo quasi due metri.
I Ponti della Valle, la cui qualità costruttiva è testimoniata dal fatto di aver resistito a tre devastanti terremoti senza riportare danni strutturali, non sono accessibili se non in occasioni ed eventi particolari. Tuttavia, non mancano nei dintorni diversi punti panoramici dai quali ammirarli in tutta la loro suggestiva imponenza.
Innanzitutto, li si può attraversare percorrendo la SS265 “fondo valle Isclero” che collega il casertano al beneventano. Altri punti panoramici sono disseminati lungo via Giuseppe Impastato che da Caserta porta a Valle di Maddaloni attraversando il monte Garzano. Proprio sul monte Garzano, un punto di osservazione privilegiato si trova nei pressi del Santuario di San Michele e di Santa Maria del Monte. Alla base dei Ponti, sul lato est della SS265 in prossimità dell’Ossario dei Garibaldini, vi è poi la strada, con possibilità di parcheggio, che conduce all’estremità beneventana della struttura sul monte Longano. Qui, in posizione rialzata e particolarmente panoramica, c’è una stazione idrometrica per la misurazione della portata dell’acqua dalla quale si può vedere anche l’intero camminamento superiore fino al lato opposto della valle.
Da qui parte anche il facile percorso di trekking che ripercorre un tratto interrato dell’acquedotto segnalato da vari torrini di ispezione. Infine, i Ponti sono ben visibili da vari punti dell’abitato di Valle di Maddaloni.
Il Monumento Ossario ai Caduti Garibaldini
Ai piedi del maestoso Acquedotto Carolino si trova un monumento-ossario, inaugurato il 1º ottobre 1899, che conserva i resti dei soldati caduti nella battaglia del Volturno del 1860. Il monumento, alto circa 19 metri, è dominato da un obelisco triangolare sormontato dalla stella d’Italia. Alla base si trova l’ingresso all’ossario, protetto da una porta in ferro decorata con rami di palma, simbolo di gloria e sacrificio. Sopra l’ingresso, altorilievi raffigurano figure garibaldine, tra cui Nino Bixio, mentre una statua in bronzo celebra la vittoria delle camicie rosse.
Il castello di Valle di Maddaloni
Il castello di Valle di Maddaloni, situato sulle pendici del Monte Castello a circa 170 metri d’altezza, risale all’XI secolo e ha visto diverse fasi storiche. Un tempo simbolo della Terra di Valle, passò attraverso vari proprietari, tra cui Carlo I d’Angiò e la famiglia Artois, fino a essere ceduto a Diego Della Ratta nel 1285 e ad essere acquisito, con l’intero feudo di Valle, da Re Carlo III nel 1753. Nel corso del tempo, il castello subì diverse trasformazioni. Un inventario del 1544, redatto su incarico del Viceré don Pietro di Toledo, descriveva dettagliatamente i suoi interni, inclusa una chiesa dedicata a Santa Maria del Castello. Già nel 1753, però, la struttura risulta in rovina come testimoniato da un nuovo inventario. A distanza di quasi tre secoli la situazione non è migliorata e del castello rimangono solo suggestive rovine facilmente raggiungibili dalla strada.
Parrocchia di San Pietro Apostolo
La parrocchia di San Pietro Apostolo, nel cuore di Valle di Maddaloni, si affaccia sull’omonima piazzetta racchiusa tra sinuosi vicoletti medievali. Le sue origini risalgono al periodo tra il X e l’XI secolo, con la prima menzione documentata nel 1308, durante il declino del dominio longobardo. Nel 1601, a causa delle cattive condizioni, la chiesa originaria fu demolita e ricostruita, completata nel 1621. All’interno, la chiesa presenta una navata centrale, caratterizzata da volta a botte, e due laterali con cappelle. Dettagli interessanti sono un’acquasantiera in marmo e una pila per l’acqua santa in pietra arenaria. Il campanile a tre livelli aggiunge ulteriore fascino all’edificio.
Chiesa della Santissima Annunziata
La Chiesa della Beata Vergine dell’Annunziata, risalente al XVI secolo, è un edificio di architettura semplice, ma ricco di storia. La struttura presenta una navata centrale con volta a botte e due laterali con cappelle, caratterizzate da volte a crociera. Il cuore della chiesa è l’altare maggiore in marmo bianco, arricchito da decorazioni in giallo serpentino e rosso levanto, affiancato da un coro ligneo decorato. Sopra l’altare, un affresco dell’Annunciazione del 1749 orna la volta.
Citata per la prima volta nel 1514, la chiesa ha subito vari restauri, soprattutto nei secoli XVIII e XIX, per riparare danni e migliorare la decorazione. Un evento importante si svolse nel 1753, quando fu cantato un solenne Te Deum per celebrare l’acquisto del feudo di Valle da parte di Carlo III. Oggi, la chiesa mantiene il suo fascino storico, offrendo ai visitatori un luogo di culto e riflessione arricchito da opere d’arte.