Cosa è Sant’Angelo a Fasanella
Sant’Angelo a Fasanella è un piccolo borgo medievale di 515 abitanti situato in provincia di Salerno all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sorge in collina ai piedi dei Monti Alburni e dista circa un’ora di macchina da Paestum, la località di mare più vicina. Il centro abitato è suddiviso in tre contrade: “Sopra la terra”, la parte più alta, “Dentro la terra”, dove sorgono la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il Castello feudale, e “Basso la terra”, sviluppata nella valle del torrente Fasanella.
Il territorio vanta risorse storiche e naturali uniche. Tra le prime ti invito a scoprire la scultura Antece, che raffigura un antico guerriero scolpito nella roccia, e la grotta di San Michele Arcangelo, chiesa rupestre che in epoca medievale ospitò una comunità benedettina. La devozione locale per San Michele Arcangelo, patrono del paese, è ancora particolarmente sentita e viene celebrata ogni anno l’8 maggio e il 29 settembre.
Venendo, poi, agli aspetti naturalistici, Sant’Angelo a Fasanella può soddisfare anche i palati più esigenti immerso com’è nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il territorio circostante, ricco di boschi di faggi e castagni, è attraversato dal torrente Cellino e dal fiume Fasanella. A breve distanza si trova la spettacolare cascata dell’Auso, conosciuta anche come “grotta dell’Auso” per i suggestivi fenomeni carsici che caratterizzano l’area. Infine, numerosi percorsi naturalistici offrono viste incantevoli sui Monti Alburni, facendo di Sant’Angelo a Fasanella la meta ideale per chi desidera fondere storia, arte e natura in un’unica esperienza.
Brevi cenni storici
Sant’Angelo a Fasanella nasce dall’unione tra l’antica città di Fasanella, distrutta nel 1246 da Federico II di Svevia per punire Pandolfo di Fasanella, e il casale di Sant’Angelo. Il termine Fasanella deriva da “Phasis,” antica città greca e nome di un fiume al confine tra l’Asia Minore e la Colchide. A circa tre chilometri dall’odierno abitato, in località San Manfredi, si trovano i ruderi di un castello e della chiesa di San Pietro testimoni dell’originario nucleo di Fasanella.
Dopo la distruzione, i possedimenti vennero restituiti a Pandolfo grazie all’alleanza con Carlo I d’Angiò. Il paese, di origine medievale, passò quindi sotto diverse famiglie feudali, tra cui i Sanseverino, i Capece-Galeota, i Giovine e i Caracciolo. Nell’Ottocento fu un centro di rivolta per l’indipendenza salernitana, anticipando l’Unità d’Italia del 1860. Successivamente, tra il 1811 e il 1860, fu capoluogo di un proprio circondario nel distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Divenne, infine, capoluogo di mandamento dal 1860 al 1927 durante il Regno d’Italia.
Cosa vedere a Sant’Angelo a Fasanella
Grotta di San Michele Arcangelo
La Grotta di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo a Fasanella è un luogo di culto millenario incastonato ai piedi di una parete rocciosa, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Patrimonio Mondiale UNESCO. L’uso religioso del sito risale all’XI secolo, quando ospitava una comunità benedettina, ma le indagini archeologiche rivelano che la cavità era frequentata già in epoca preistorica, probabilmente per il culto delle acque, come suggeriscono le stalattiti e stalagmiti venerate in passato.
L’ingresso, impreziosito da un portale quattrocentesco decorato con leoni in stile arcaico, introduce a un ambiente suggestivo che unisce natura e architettura: si notano l’edicola gotica, il pozzo rivestito di ceramiche napoletane, gli affreschi trecenteschi e le antiche sepolture. Il santuario custodisce la tomba dell’abate Francesco Caracciolo, un altare seicentesco, un organo e una statua di San Michele che, secondo la leggenda, apparve in sogno al principe Manfredo di Fasanella. La vicenda narra che il falcone del principe s’inoltrò in una spaccatura della roccia da cui usciva un canto celestiale; all’interno venne trovato un altare con impressa l’impronta delle ali dell’Arcangelo. Ancora oggi la grotta incanta i visitatori con la sua atmosfera mistica e le testimonianze artistiche che fondono devozione cristiana e tracce di civiltà antiche.
Per visitare la grotta, tendenzialmente chiusa al pubblico, contatta in anticipo il comune o gli operatori turistici locali. Sarai sicuramente il benvenuto.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
La chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente ai primi decenni del Trecento, fu edificata dopo la distruzione di Fasanella per volere di Federico II nel 1246. L’impianto attuale, databile alla fine del XIV secolo, venne realizzato quando il borgo si estese verso il quartiere “Dentro la Terra,” oggi cuore storico di Sant’Angelo a Fasanella. La facciata è impreziosita da un portale marmoreo scolpito da Francesco da Sicignano, con figure simboliche suddivise in riquadri e affiancato da due leoni. Sul lato sinistro si eleva il campanile, strutturato in cinque ordini sovrapposti di dimensioni decrescenti e concluso da un tiburio ottagonale, arricchito da monofore che ne valorizzano la verticale slanciata.
All’interno si sviluppano tre navate che raccontano la storia e la spiritualità del luogo. La navata sinistra ospita tre altari, mentre in quella destra, al centro, si apre un’ampia cappella dedicata alla Madonna del Rosario, realizzata sfruttando un vano di notevoli dimensioni. L’insieme architettonico testimonia la vitalità del borgo nel periodo medievale, celebrando la rinascita che seguì la tragedia della distruzione e offrendo ai visitatori una sintesi armoniosa di arte e devozione.
Per visitare la Chiesa di Santa Maria Maggiore, tendenzialmente chiusa al pubblico al di fuori delle funzioni religiose, contatta in anticipo il comune o gli operatori turistici locali. Sarai sicuramente il benvenuto.
Castello Baronale
Il Castello Baronale di Sant’Angelo a Fasanella sorse probabilmente a partire dal 1426, quando il feudo passò a Tommaso Sanseverino. La sua mole domina la contrada “Basso la terra” dalla rocca naturale su cui si estende quasi per intero, con il corpo principale disposto sul versante meridionale e orientato lungo l’asse est-ovest. Gli elementi più antichi includono una torre angolare munita di caditoie, due segrete sotterranee coperte da volte a botte e dotate di finestre ricavate in profonde lunette ogivali, oltre a due cisterne collocate nella parte nord-occidentale.
Al piano terreno si trovavano stalle, magazzini, un frantoio oleario e cantine per vino e olio con grandi orci in terracotta incassati nei muri. Al livello superiore si aprono numerose sale, alcune affrescate a tempera dopo il 1663, quando Giacomo Capece Galeota acquisì il feudo e ampliò la sezione abitativa, mentre il sottotetto ospitava la servitù. Abbandonato il regime feudale nel 1816, il magistrato Francesco Leggio acquistò il castello che rimase abitato dai suoi discendenti fino al 1980 quando un terremoto ne compromise la stabilità e ne causò l’abbandono. Nel 2005 l’edificio è al Comune di Sant’Angelo a Fasanella, avviando le prime opere di messa in sicurezza.
Il Castello è, ad oggi, chiuso al pubblico per lavori di restauro.
Cascata del fiume Auso
La Cascata dell’Auso si trova a pochi chilometri dal centro di Sant’Angelo a Fasanella ed è facilmente raggiungibile percorrendo una breve strada carraia. L’acqua che sgorga dalla sorgente, un tempo utilizzata per far muovere le macine di un vecchio mulino oggi in disuso, compie un salto di circa otto metri e, dopo aver attraversato un suggestivo ponte a schiena d’asino, si raccoglie in un piccolo laghetto, proseguendo poi tra le rocce della valle.
L’ambiente carsico dona all’acqua una particolare colorazione turchese e crea cavità naturali, inclusa una grotta nascosta sotto la cascata. Il bosco circostante rende la zona ideale per passeggiate all’aria aperta, escursioni e fugaci bagni estivi nell’acqua fredda e cristallina. A pochi passi dallo specchio d’acqua è presente un’area attrezzata per pic-nic immersa nel verde.
Chiesa della Madonna della Pinna
Oltre alla chiesa di Santa Maria Maggiore, Sant’Angelo a Fasanella conta altre sei chiese delle quali tre sono ad oggi inagibili. Tra queste merita un cenno la Chiesa della Madonna della Pinna per i riti ad essa legati nel periodo dell’Ascensione (quaranta giorni dopo Pasqua). Si trova su un poggio a est di Sant’Angelo a Fasanella, a un’altitudine di 598 metri. Tre giorni prima dell’Ascensione, la statua della Madonna, custodita nella Chiesa Madre, viene portata in processione fino alla piccola cappella e poi riportata nella chiesa d’origine proprio il giorno dell’Ascensione.
Nel corso di questa festività è diffusa la tradizione di raccogliere l’erba della Madonna, una pianta considerata segnale di buon augurio, mentre a pranzo si servivano i caratteristici tagliolini con il latte. Questa ricorrenza religiosa, profondamente radicata nella vita del borgo, unisce fede e antiche usanze culinarie, offrendo un’esperienza autentica e suggestiva a chi visita la zona nel periodo dell’Ascensione.
Per visitare la Chiesa della Madonna della Pinna, tendenzialmente chiusa al pubblico al di fuori delle funzioni religiose, contatta in anticipo il comune o gli operatori turistici locali. Sarai sicuramente il benvenuto.
Trekking ed escursionismo
Immerso nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, fra fitti boschi di faggi e castagni, il territorio di Sant’Angelo a Fasanella è solcato da diversi sentieri di varia difficoltà per trascorrere piacevoli giornate immersi nella natura incontaminata. Inoltre, alcuni di questi sentieri conducono alla scoperta di inaspettate vestigia storiche e grotte carsiche come la scultura Antece o la grotta di frà Gentile.
Tradizione e folclore
Sant’Angelo a Fasanella custodisce tradizioni secolari che si manifestano in modo particolarmente intenso durante le celebrazioni religiose.
La Festa di San Michele Arcangelo, dedicata al Patrono del paese, si svolge l’8 maggio e il 29 settembre, in ricordo dell’apparizione del Santo. Nei nove giorni precedenti viene organizzata una veglia di preghiera nella Grotta di San Michele, dove la processione fa tappa per un omaggio solenne con un canto speciale. La statua, partita dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore, attraversa le vie del centro storico prima di fare ritorno alla Chiesa Madre, creando un’atmosfera di grande suggestione.
Un altro momento di forte partecipazione comunitaria è la Festa di Santa Lucia, celebrata l’11 luglio. Infine l’8 settembre il paese rende omaggio alla Madonna della Pietà, ponendo al centro della giornata momenti di devozione e di convivialità. Chi sceglie di visitare Sant’Angelo a Fasanella in queste ricorrenze ha l’opportunità di immergersi a fondo nello spirito del luogo, vivendo da vicino l’autentico folclore locale.