Cosa è Pompei
Pompei è un piccolo comune a sud di Napoli. È situato in una valle attraversata dal fiume Sarno e compresa tra il Vesuvio, a nord, e i monti Lattari a sud. Sebbene sia molto vicino alla costa, non affaccia direttamente sul mare. È collocato in una posizione particolarmente favorevole distando solo 25 km da Napoli e 17 da Vico Equense, il primo comune della penisola Sorrentina. Tienilo a mente quando programmi il tuo viaggio.
Cosa vedere a Pompei
Parco Archeologico
L’attrazione turistica più famosa è il Parco Archeologico di Pompei. È patrimonio dell’umanità Unesco dal 1997 e uno dei monumenti più visitati d’Italia con oltre 3 milioni di visitatori all’anno. Si estende su una superficie di circa 66 ettari, di cui più di 50 riportati alla luce. Consente di rivivere, senza particolari sforzi d’immaginazione, l’autentica atmosfera di una città dell’antica Roma. Si è sorprendentemente conservata fino ai giorni nostri grazie da uno strato di oltre 7 metri di cenere e lapilli che la ricoprì e distrusse nell’eruzione del Vesuvio del 24 ottobre del 79 d.C. Quest’evento disastroso, che provocò oltre 16,000 morti, ha tuttavia conservato i più importanti resti Romani oggi visitabili in tutto il mondo.
Gli scavi iniziarono nel 1748 per volere di Carlo di Borbone e sono tuttora in corso restituendoci ogni anno nuove meraviglie. Infatti, il Parco Archeologico non è solo un importantissimo sito turistico ma anche un altrettanto importante luogo di ricerca archeologica ed artistica. Inoltre, nel 2011 è stato approvato il Grande Progetto Pompei, uno straordinario piano, cofinanziato dall’Unione Europea, di manutenzione ordinaria nonché di consolidamento e restauro degli edifici e delle decorazioni.
Così, oggi il Parco Archeologico di Pompei ti offre la possibilità unica al mondo di percorrere antiche strade romane, visitare domus patrizie perfettamente restaurate, accedere all’antica caserma dei gladiatori o addentrarti nei meandri dell’anfiteatro. Inoltre, sempre all’interno dell’area archeologica, l’Antiquarium, una moderna struttura espositiva, accoglie i ritrovamenti più recenti delle attività di scavo anche se la maggior parte dei reperti sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Infine, sopratutto nel periodo estivo, il Parco Archeologico ospita eventi e mostre temporanee di grande impatto e suggestione.
Santuario della Beata Vergine di Pompei
L’altra straordinaria attrazione che Pompei può offrire ai visitatori è il Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario. Il Santuario, pur presentando diversi aspetti di interesse artistico e culturale come la Cantoria e l’organo sinfonico, le decorazioni della navata centrale o la grande cupola, è sopratutto un luogo di culto e preghiera. Al pari del Santuario di Loreto, è uno dei luoghi mariani più importanti d’Italia e attira, ogni anno, oltre un milione e mezzo di pellegrini da tutto il mondo.
Il Santuario è stato costruito in tempi diversi, con l’originario eretto tra il 1876 e il 1891 e misurava soli 420 mq. Successivamente, per accogliere i numerosissimi fedeli, è stato ampliato tra il 1934 e il 1939, passando da una a tre navate e mantenendo l’originaria struttura a croce latina. Attualmente, l’interno ha una superficie di 2.000 mq e può accogliere circa 6.000 persone.
La storia del santuario è legata a quella del beato Bartolo Longo, co-fondatore del santuario insieme alla sua consorte, la contessa Marianna Farnararo de Fusco. Beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1980, ha dedicato la sua vita alla carità e alla diffusione della devozione mariana. Oltre alla fondazione in generale del santuario, si occupò di portare a Pompei, dal convento del Rosariello a Porta Medina di Napoli, la veneratissima icona della Madonna oggi collocata sull’altare maggiore. A partire dal 2018, i visitatori devoti possono esplorare lo studio e la stanza da letto del Fondatore all’interno della Sala Offerte del Santuario. Inoltre, hanno l’opportunità di osservare una replica della prima versione della Supplica, scritta da Bartolo Longo nel 1883.
Brevi cenni storici sulla città di Pompei
La storia di Pompei inizia nell’VIII secolo a. C. con un piccolo insediamento costruito da migranti Greci alle pendici del Vesuvio, lungo il corso del fiume Sarno. Verso la metà del V secolo a. C. l’abitato, che nel frattempo è cresciuto di importanza e dimensioni, entra nell’orbita dei Sanniti. Ovviamente si schiera con questi nelle guerre contro la giovane repubblica di Roma (IV – III secolo a.C.). Sconfitti i Sanniti entra in orbita Romana come socia, conservando un’ampia autonomia.
Il II secolo a.C. vede un grande sviluppo economico e demografico della cittadina grazie all’esportazione di olio e vino.
Allo scoppio della guerra sociale (91 – 88 a.C.), che vede molti popoli d’Italia fino ad allora soci di Roma opporsi a questa, Pompei si unisce alla lega dei rivoltosi. Tuttavia, nonostante una strenua resistenza testimoniata dal rafforzamento delle mura cittadine, Pompei soccombe e viene conquistata da Silla nell’89 a.C.
Pompei Romana
Nell’80 a.C. Pompei entra definitivamente nell’orbita Romana ottenendone la cittadinanza.
Siamo, così, giunti agli ultimi anni, assai movimentati, della storia dell’antica città di Pompei.
Nel 59 d.C., a seguito di una violenta rissa tra Nocerini e Pompeiani nell’anfiteatro di Pompei, i consoli proibiscono per dieci anni qualsiasi spettacolo gladiatorio. È questo uno dei primi daspo documentato nella storia.
Nel 62 d.C. è la volta di un violento terremoto che arreca gravi danni non solo a Pompei ma anche a Ercolano e Stabia.
Arriviamo così al fatidico 24 ottobre del 79 d.C., ma secondo alcuni è il 24 agosto. Una devastante eruzione del Vesuvio distrugge nel giro di soli 3 giorni le città di Pompei, Ercolano, Stabia ed Oplontis seppellendole sotto uno strato di oltre 10 metri di pomici, ceneri e lapilli. In realtà la sorte di Ercolano fu diversa e, forse, peggiore. Fu, infatti, investita da una nube tossica di gas roventi, ceneri e vapore acqueo, oggi nota come frana piroclastica, che vaporizzò all’istante ogni essere vivente. Lì dove cerano fiorenti città romane, ai primi di novembre del 79 d.C. resta solo un’arida distesa fumante.
Dall’eruzione ai giorni nostri
In epoca medievale cominciano a riapparire piccoli insediamenti testimoniati dal ritrovamento di resti bizantini. Questi insediamenti, però, sorgono in un luogo diverso rispetto all’originaria Pompei. La posizione è rialzata rispetto alle insalubri sponde del Sarno bonificate solo in epoca Borbonica.
Per vedere la nascita della Pompei moderna dobbiamo, però, aspettare la fine del XIX secolo e cioè il 1891, anno della consacrazione del Santuario della Beata Vergine del Rosario attorno al quale si sviluppa pian piano la città nuova.
Infine, il 29 marzo del 1928 viene istituito il comune di Pompei sottraendo parte del territorio ai preesistenti comuni di Scafati, Torre Annunziata, Boscoreale, Gragnano e Castellammare di Stabia.
Da ultimo, ricordando che il Vesuvio è un vulcano attivo, Pompei è inclusa nella zona rossa cioè quella zona considerata a massimo rischio vulcanico e oggetto di un piano di emergenza nazionale integrato da un piano di evacuazione.