Breve storia di Napoli
Mito e Fondazione
In un giorno imprecisato dell’VIII secolo A.C., in un golfo Campano protetto da vulcani e colline, le onde del mare rilasciano il corpo senza vita di un essere straordinario. E’ la sirena Partenope, uccisa da Ulisse, e il luogo preciso è la battigia sotto la collina di Pizzofalcone, dinanzi all’isolotto di Megaride. L’area non è disabitata. Ospita, infatti, un piccolo insediamento fondato nel 1225 A.C. addirittura da Falero, il mitico arciere Ateniese appartenuto al gruppo degli Argonauti.
Sono queste le origini mitologiche di Napoli. Al di là del mito, il primo insediamento dal quale si originò poi la città è, comunque, databile nell’VIII secolo A.C. A fondarlo furono coloni Greci di Rodi che chiamarono il nuovo insediamento proprio Partenope, forse per la presenza di un altare dedicato alla sirena. Non si tratta di una cittadina vera e propria ma di un piccolo nucleo di case arroccate sulla collina di Pizzofalcone.
Napoli Greca e Romana
A dare nuovo impulso allo sviluppo del borgo sono i Cumani, anch’essi di origine Greca ma dell’isola di Eubea, che nel 680 A.C. rifondano Partenope inglobandola nella propria sfera di influenza. Partenope inizia così a svilupparsi e in breve diviene una fiorente cittadina. Forse anche troppo fiorente visto che, nel 530 A.C., sono gli stessi Cumani a distruggerla e a riportarla allo stato di piccolo borgo.
Altra tappa fondamentale, anzi la tappa fondamentale, nella nascita di Napoli è il 470 A.C.. Infatti è in questo anno che sempre i Cumani, sconfitti tre anni prima gli Etruschi per l’egemonia sull’area, fondano affianco a Partenope una città nuova, appunto Neapolis. I due borghi cominciano, così, a svilupparsi insieme e, infine, a fondersi. Ma Partenope, nel frattempo ribattezzata Palepolis, o città vecchia, ha ormai passato il testimone alla Città Nuova nella lunga corsa della Storia.
Un’importantissima scoperta archeologica, realizzata in occasione dei lavori per la costruzione della stazione della nuova metropolitana in piazza Municipio, ha riportato alla luce il vecchio porto che i due nuclei abitati condividevano. Alcuni reperti sono ora visitabili al Museo Archeologico Nazionale MANN. E, sempre al periodo greco, risalgono anche i Decumani, cuore pulsante dell’attuale centro storico.
Nel 326 A.C. Napoli entra nell’orbita Romana, con lo status di città federata prime e municipio Romano poi, e vi rimane fino alla fine dell’Impero quando proprio a Napoli, nel 476 D.C., Odoacre depone Romolo Augusto, l’ultimo Imperatore Romano d’Occidente, imprigionandolo a Castel dell’Ovo, all’epoca villa romana fortificata. Numerose sono le tracce della presenza Romana a Napoli ancora oggi visibili come le terme scoperte nei pressi del monastero di Santa Chiara in pieno centro o il mercato rinvenuto nei pressi della Basilica di San Lorenzo Maggiore.
Napoli nel Medioevo
Caduto l’Impero, Napoli viene coinvolta, come gran parte del territorio Italico, nella lotta per la supremazia tra popoli Barbari e riconquista Bizantina. Alla fine in questa parte d’Italia prevale l’Impero Bizantino di cui Napoli è parte fino al 1139 quando, per mano di Ruggero II il Normanno, viene annessa al Regno di Sicilia.
I Normanni a Napoli durano poco eppure lasciano tracce indelebili come Castel dell’Ovo e Castel Capuano.
Solo pochi anni, siamo nel 1194, e un nuovo esercito Imperiale bussa alle porte della Città. Questa volta è il Sacro Romano Impero e a guidarlo è Enrico VI di Svevia. Per inciso, a questa dinastia è appartenuto Federico II, passato alla storia come stupor mundi, e fondatore, proprio a Napoli, della prima Università laica e statale d’Europa che ancora oggi porta il suo nome.
Agli Svevi succedono gli Angioini nel 1266 e, nel 1282, la Captale del Regno viene trasferita a Napoli da Palermo. A quest’evento è legata la nascita di due Regni formalmente distinti ed entrambi “di Sicilia” riuniti nel Regno delle due Sicilie solo nel 1816. Come Capitale, Napoli vive un periodo di sviluppo testimoniato, ancora oggi, dal Maschio Angioino e da Castel Sant’Elmo risalenti proprio a questo periodo.
Napoli oltre il Medioevo
Nel 1442 arrivano gli Aragonesi e da Regno Napoli diviene Vicereame nel 1503. E’ durante l’occupazione Aragonese che si verifica la rivolta di Masaniello la cui notizia fece, in breve, il giro di tutta Europa. Ma è, sempre in questo periodo, che vengono costruiti via Toledo e i Quartieri Spagnoli quali impulsi allo sviluppo urbanistico ed economico della città.
Gli Spagnoli restano a Napoli fino al 1700 quando muore Carlo II d’Asburgo, ultimo erede della casata e Re di Spagna. Inizia cosi la Guerra di Successione Spagnola. In conseguenza, gli Austriaci conquistano Napoli e bisogna aspettare il 1734 per veder salire Carlo di Borbone sul trono del Regno di Napoli.
Napoli e i Borbone
Con l’avvento dei Borbone, Napoli vive un nuovo periodo di espansione urbanistica ed economica. E’, infatti, a questo periodo che risalgono le realizzazioni di importanti opere come il Real Teatro di San Carlo, le Regge di Portici e di Capodimonte, l’Albergo dei Poveri, la Reggia di Caserta. E, ancora, si devono a questi anni le prime operazioni di scavo sistematico nei siti di Ercolano e Pompei che diedero poi origine allo stile Neoclassico.
La dominazione Borbonica conosce due importanti interruzioni prodotte sempre dai Francesi. Sulla scorta dei moti rivoluzionari d’oltralpe, il 1799 vede la nascita della Repubblica Napoletana che durerà solo pochi mesi. Il 1806 è invece l’anno della conquista Francese del Regno ad opera di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone. Nel 1808, lo stesso Napoleone incorona Re di Napoli Gioacchino Murat. Infine, il 1815 vede il ritorno dei Borbone e, nel 1816, la riunificazione dei due Regni autonomi “di Sicilia” in un unico Regno delle due Sicilie.
Napoli e l’Unità d’Italia
Il 1860 è l’ultima tappa dei Borbone a Napoli. Senza dichiarazione di guerra, l’esercito del Regno di Sardegna, guidato da Giuseppe Garibaldi, sbaraglia l’esercito Borbonico. Con successivo plebiscito viene ratificata l’annessione del Regno delle due Sicilie al nascente Regno d’Italia.
Al periodo post unitario risalgono gli ultimi grandi interventi urbanistici in città. Si devono, infatti, agli ultimi anni dell’800 la realizzazione del corso Umberto I e delle piazze su di esso collocate, piazza Borsa, piazza Quattro Palazzi, e, sopratutto, della Galleria Umberto I. Infine, l’ultima grande opera, la cui realizzazione è ancora in corso, è il nuovo sistema di metropolitana che ha visto l’inaugurazione delle prime stazioni dell’Arte nel 2001.
Orientiamoci in città
E’ arrivato il momento di iniziare ad orientarci in città. Prima, però, sono necessarie due precisazioni:
- il brevissimo excursus storico è indispensabile, pur nella sua semplicità, per leggere il tessuto urbano e archeologico della città e le sue stratificazioni tutte visibili e, spesso, visitabili. Non a caso si sono citati vari palazzi, scavi archeologici e interventi urbanistici che, come i cerchi del tronco di un albero, testimoniano l’evoluzione e la crescita di Napoli nei suoi oltre duemila anni si storia;
- in questa sezione ci occupiamo solo del territorio comunale di Napoli. Per scelta, ad ogni comune è dedicata una sezione con le relative attrazioni. Questo potrebbe spiazzare un pò il turista che non conosce ancora la città. Ad esempio, qui non si parla degli scavi di Pompei che, pur essendo imperdibili in una prima visita a Napoli, rientrano, appunto, in un altro comune, Pompei. Cercheremo di aiutarti proponendoti itinerari e link incrociati. Inoltre, abbiamo accorpato i comuni in aree turistiche omogenee che prescindono dalle divisioni amministrative e ti permettono di avere una visione d’insieme dell’area di tuo interesse. Per l’area in discussione vai a “Territorio > I Comuni > Napoli, Campi Flegrei, Vesuviano e Agro-Nocerino-Sarnese” nel menù di navigazione;
I quartieri di Napoli
Ciò premesso, avviamoci per le strade e i vicoli della città. Con quasi un milione di abitanti, Napoli è il terzo comune Italiano. Tuttavia, l’orientamento è notevolmente agevolato dalla presenza del mare a sud. I quartieri di maggior interesse turistico sono:
- Centro storico / Decumani: è l’area compresa tra Porta Capuana a est e via Toledo a ovest e che ingloba interamente i Decumani. E’ il centro storico più grande d’Europa, patrimonio UNESCO dal 1995. Vivo e popolare costituisce il cuore della città e ospita vari luoghi di interesse come, Il Duomo, Napoli Sotterranea, Spaccanapoli, il Monastero di Santa Chiara e il Gesù Nuovo. E’, inoltre, ricco di ristoranti, bar e locali alternativi ma mediamente economici adatti a serate in un ambiente giovanile e stimolante;
- Chiaia, Pizzofalcone, via Toledo e quartieri Spagnoli: è l’area centrale della città che si affaccia sul mare. Comprende il tratto di lungomare di via Partenope e via Caracciolo e include, all’interno, via Chiaia, via Toledo e i quartieri Spagnoli, piazza Municipio e piazza del Plebiscito. Rientra in quest’area anche il quartiere popolare di Pizzofalcone dove si sviluppò il nucleo abitato di Partenope oltre duemila e cinquecento anni fa. In prevalenza è un’area borghese dove fare shopping, anche di lusso, ma include anche quartieri popolari dove immergersi nello spirito più autentico della città. Non mancano ristoranti e locali per una movida raffinata. Vi si trovano vari luoghi di interesse come il Palazzo Reale, Castel Nuovo, Castel dell’Ovo e la Galleria Borbonica. E’ adiacente al Centro storico separato da questo da via Toledo;
- Posillipo: situato subito ad ovest del quartiere Chiaia, Posillipo si estende da Mergellina, sul mare, su per la collina che separa il golfo di Napoli da quello di Pozzuoli. E’ un quartiere elegante caratterizzato da splendidi panorami, eleganti ville, discese a mare e un’aria tranquilla più da borgo marinaro che da grande città metropolitana. I principali luoghi di interesse sono Villa Rosebery, il Parco Virgiliano, il Parco Archeologico di Pausilypon, l’Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola e la mitica Fenestrella a Marechiaro;
- Rione Sanità e Capodimonte: il Rione Sanità è il quartiere situato a nord del centro storico e separato da questo da via Foria. Molto bello e folkloristico è, purtroppo, anche molto degradato. Meglio visitarlo di giorno e prestando attenzione. E’ il quartiere che ha dato i natali a Totò ed è stato teatro di vari film famosi come “L’Oro di Napoli” e “Ieri, Oggi e Domani”. I principali luoghi di interesse sono il Museo Archeologico Nazionale, l’Orto Botanico, le Catacombe di San Gennaro e il Museo e Real Bosco di Capodimonte;
- Vomero: è un vasto ed elegante quartiere residenziale situato a nord di Chiaia in posizione collinare ma facilmente raggiungibile dal centro grazie alla metropolitana e a tre funicolari. Con i suoi viali alberati e i numerosi negozi, è l’ideale per lo shopping ma anche per la movida serale e notturna grazie ai tanti pub e locali per aperitivi e drink. I luoghi di interesse principali sono la Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo, Villa Floridiana e il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina;
Link utili
-
- Napoli e i suoi MILLE colori (video);
Libri utili
- I giorni di Neapolis. Vita quotidiana e vicende storiche nella città greca e romana di Attilio Wandelingh, editore Intra Moenia, 26/11/2015;