Cosa è la Certosa di San Lorenzo
La Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è un imponente monastero certosino, non più destinato al culto, situato a Padula, nel cuore del Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Con oltre 51.500 m² e circa 350 ambienti diversi, è il più grande complesso monastico del Sud Italia e uno dei più imponenti d’Europa.
Dal 1998 è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme agli affascinanti e vicini siti archeologici di Velia e Paestum e al suggestivo Parco Nazionale del Cilento. Ma non finisce qui: all’interno della Certosa troverai il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale, fondato nel 1957. Custodisce tesori antichi che raccontano storie dal periodo preistorico fino all’età ellenistica, reperti scoperti proprio nelle aree circostanti Padula.
Breve storia della Certosa di San Lorenzo
La Certosa di Padula ha origini antiche e affascinanti. Fondata il 28 gennaio 1306 per volere di Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e potente signore del Vallo di Diano, fu edificata su un terreno che ospitava già una grangia, ovvero una tipica azienda agricola medievale gestita da monaci e personale laico. La nascita ufficiale del monastero fu confermata pochi mesi dopo, il 17 aprile 1306, da Carlo II d’Angiò.
I certosini, monaci francesi noti per la loro vita contemplativa e laboriosa, furono incaricati di gestire il complesso. L’obiettivo? Rafforzare strategicamente alleanze politiche e bonificare i fertili territori circostanti. Il monastero fu dedicato a San Lorenzo, in omaggio a una chiesa benedettina precedentemente presente nella zona, demolita proprio per far posto alla nuova Certosa.
La Certosa di Padula non è stata costruita in questo luogo per caso. La scelta della sua posizione era frutto di un’attenta strategia economica. L’area, infatti, era ricca di terreni fertili ideali per produrre vino, olio e ortaggi. Questi prodotti, oltre a garantire il sostentamento della comunità monastica, alimentarono fiorenti attività commerciali, trasformando il monastero in un vero e proprio punto di riferimento economico della zona.
Grazie alla sua posizione strategica, la Certosa influenzò direttamente i commerci e gli scambi che portavano verso il Regno di Napoli. Ma fu dopo la caduta dei Sanseverino, avvenuta con la Congiura dei Baroni nel XV secolo, che i monaci certosini assunsero il pieno controllo delle terre circostanti e dei villaggi limitrofi. Da quel momento il prestigio, il potere e la ricchezza della Certosa crebbero ulteriormente, rendendola un autentico simbolo della prosperità del territorio.
Dal gotico al barocco
Tra il XVI e il XVIII secolo, la Certosa di Padula conobbe il suo periodo di massimo splendore, arricchendosi di straordinarie opere architettoniche e artistiche che la resero un autentico gioiello del barocco napoletano. L’importanza della Certosa è testimoniata anche dal fatto che, nel 1535, i monaci accolsero addirittura l’imperatore Carlo V, per il quale prepararono una leggendaria frittata di ben mille uova!
Nei decenni successivi la Certosa fu protagonista di importanti lavori che ne cambiarono profondamente l’originale aspetto gotico, arricchendola con splendide statue decorative e culminando, nel 1723, con il completamento dell’imponente facciata principale.
La Certosa di Padula non fu solo un luogo spirituale e artistico, ma anche un importante polo economico con numerose grance e possedimenti feudali, tra cui quelle di San Lorenzo a Sala Consilina e Santa Maria a Pisticci. Nel 1771 dava lavoro a ben 195 persone, un numero che testimonia il suo grande peso economico e sociale nella regione.
Declino e rinascita
Tuttavia, nel 1807, con l’arrivo del decennio murattiano, la storia del monastero cambiò drasticamente. L’ordine certosino fu soppresso, e la Certosa venne trasformata in caserma militare. Iniziò un periodo difficile segnato da saccheggi e dal trasferimento di preziose opere d’arte verso Napoli.
Con il ritorno dei Borbone, i monaci certosini poterono finalmente rientrare nella Certosa di Padula, ma non riuscirono mai più a recuperare il prestigio e il potere di un tempo. Nel 1866, con l’Unità d’Italia, il monastero fu definitivamente lasciato dai religiosi e, nel 1882, divenne ufficialmente monumento nazionale.
Durante le due guerre mondiali, la Certosa attraversò un periodo ancor più oscuro. Trasformata in campo di prigionia militare, iniziò a riprendersi solo nel 1957, quando iniziò ad ospitare il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale. Nel 1981 è stata restaurata e valorizzata come sito monumentale, entrando nel Patrimonio Mondiale UNESCO nel 1998.
Oggi, oltre ad essere uno straordinario luogo di cultura e storia, la Certosa di Padula ospita mostre ed eventi culturali venendo ufficialmente riconosciuta come uno dei prestigiosi “Luoghi del Contemporaneo” dal Ministero della Cultura.
L’Ordine Certosino
Fondato nel 1084 da San Bruno di Colonia, l’Ordine Certosino si distingue per il rigore della sua vita monastica, incentrata sulla solitudine, il silenzio assoluto e la meditazione contemplativa. Il motto certosino, “Stat Crux dum volvitur orbis“ (“La Croce resta ferma mentre il mondo gira”), racchiude alla perfezione l’essenza spirituale dell’ordine: stabilità e devozione profonda in un mondo in continuo mutamento.
I certosini trascorrono la maggior parte del tempo in isolamento nelle proprie celle, piccoli eremi privati, incontrandosi con la comunità soltanto per condividere brevi momenti di preghiera, liturgia e sporadiche occasioni di vita comune.
La vita nella Certosa segue ritmi precisi e regolari, scanditi da momenti dedicati alla preghiera, come il Mattutino e i Vespri, alla meditazione silenziosa, al lavoro manuale e allo studio. I monaci certosini sono divisi in due gruppi principali: i padri certosini, che hanno ricevuto o riceveranno l’ordinazione sacerdotale e trascorrono la maggior parte del tempo immersi nella contemplazione e nello studio teologico, e i fratelli conversi, monaci laici che si occupano delle attività pratiche quotidiane, come la coltivazione della terra, i lavori artigianali e la cura del monastero.
Nonostante il rigoroso isolamento, l’Ordine mantiene rapporti limitati ma necessari con il mondo esterno tramite una figura speciale, il procuratore, incaricato di gestire tutte le questioni commerciali e amministrative.
Il ruolo delle Certose nella cultura Europea
Le Certose sono state per secoli luoghi cruciali per la cultura europea, veri e propri custodi della conoscenza, dedite alla conservazione e alla trascrizione di antichi manoscritti. Da qui l’espressione “lavoro certosino“, che indica un lavoro scrupoloso, meticoloso e paziente. Questo modo di dire nasce proprio con riferimento ai monaci certosini, noti per dedicare la loro vita al silenzio, alla preghiera e soprattutto a un lavoro attento e minuzioso, come quello della trascrizione di antichi manoscritti e della cura dei dettagli nelle attività quotidiane all’interno della Certosa.
Le Certose erano anche punti di riferimento per i viaggiatori, offrendo accoglienza e ristoro lungo il loro cammino.
In Italia, alcune di queste straordinarie realtà monastiche esistono ancora oggi e continuano a custodire l’antico spirito certosino. Tra queste troviamo le Certose maschili di Farneta e di Serra San Bruno, e quella femminile della Trinità.x
La Grande Chartreuse
Situata nelle Alpi francesi vicino Grenoble, la Grande Chartreuse è il monastero fondatore e principale dell’Ordine Certosino, istituito da San Bruno nel 1084. Immerso in un paesaggio mozzafiato, questo monastero sorge a ben 1190 metri di altitudine, protetto dalla natura e avvolto in una quiete assoluta ai piedi dell’imponente vetta del Grand Som.
Per tutelare il silenzio e la spiritualità dei monaci, la struttura principale non è aperta al pubblico. Tuttavia, a poca distanza, nella località di Correrie, è possibile visitare un museo che racconta la vita certosina attraverso la fedele ricostruzione delle celle originali, approfondendo la storia e il fascino di un ordine che da oltre novecento anni incarna la spiritualità del silenzio e della contemplazione.
Cosa vedere alla Certosa di San Lorenzo
La Certosa di Padula è una meraviglia architettonica che affascina per l’eleganza e la ricchezza dei suoi ambienti. L’intera struttura si sviluppa intorno a tre chiostri principali, un incantevole giardino all’italiana (“desertum”) riservato ai monaci di clausura, diversi cortili interni e la splendida chiesa dedicata a San Lorenzo. Sebbene prevalga l’opulento barocco napoletano, potrai scoprire ancora oggi affascinanti elementi gotici risalenti al XIV secolo. La disposizione stessa degli edifici è simbolica: richiama infatti la forma della graticola del martirio di San Lorenzo.
Tra gli spazi da non perdere assolutamente c’è la chiesa principale, impreziosita da affreschi settecenteschi e da un suggestivo altare decorato in madreperla e scagliola. Un altro gioiello è il Chiostro Grande, uno dei più vasti d’Europa. Con una superficie di circa 15.000 m², è famoso per il suo elegante doppio loggiato e la magnifica fontana centrale del 1640.
Da visitare assolutamente anche l’affascinante scala elicoidale in pietra, che conduce direttamente alla raffinata biblioteca settecentesca, il refettorio decorato con lo splendido affresco delle “Nozze di Cana” e le maestose cucine, dominate da un enorme camino centrale. Non perderti, inoltre, lo scenografico scalone ellittico settecentesco con ampie aperture panoramiche.
Ovviamente non possono mancare le celle dei monaci alcune delle quali, disposte attorno al Chiostro Grande, oggi ospitano istallazioni di arte moderna e contemporanea. Infine, affacciati sul cortile d’accesso alla chiesa di San Lorenzo, si trovano gli ambienti produttivi antichi come la farmacia, le cantine, i granai e le scuderie.
Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale
All’interno della Certosa di Padula ti aspetta un’altra sorpresa: il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale, aperto nel 1957. Ospitato negli ambienti storici del Quarto del Priore, questo museo custodisce affascinanti reperti provenienti soprattutto dagli scavi archeologici di Sala Consilina e Padula.
Qui potrai ammirare preziosi oggetti che raccontano oltre mille anni di storia, dal X secolo a.C. fino al VI secolo d.C.: tombe antiche, lapidi commemorative, statue suggestive, capitelli decorati e colonne monumentali che ti guideranno in un viaggio unico alla scoperta delle radici storiche e culturali di questo territorio ricco di fascino.
P.S. Le foto a corredo dell’articolo sono pubblicate su concessione della Fototeca della Direzione regionale Musei nazionali Campania
Per approfondire
- Cultura – La Certosa di Padula (podcast);
- Certosa di Padula (o di san Lorenzo) Salerno – Campania – Italy (video);
- Certosa di San Lorenzo-Padula e Oasi cascate Capelli di Venere (video);
- La certosa di Padula in pillole (video);
- Padula – Certosa di San Lorenzo: la Tavola del Sacrista (video);
- Certosa di Padula ITA (video);