Il progetto Gallerie d’Italia
Gallerie d’Italia è un progetto del gruppo bancario Intesa Sanpaolo che si sostanzia, tra l’altro, nella realizzazione di quattro grandi aree espositive a Napoli, Vicenza, Milano e Torino. Il progetto prende il via nel 1999 con l’apertura, a Vicenza, delle prime Gallerie. Nel 2007 nasce il museo napoletano ospitato presso il Palazzo Zevallos Stigliano in via Toledo. Il 21 Maggio 2022 il museo si trasferisce nella nuova sede presso l’edificio monumentale dell’ex Banco di Napoli sempre in via Toledo.
Le nuove Gallerie d’Italia di Napoli sono realizzate su progetto di Michele De Lucchi, architetto e designer di fama internazionale, e sono allestite secondo criteri museologici e museografici moderni ed innovativi a testimonianza dell’importanza attribuita da Intesa Sanpaolo al progetto concepito non solo come luogo espositivo statico ma anche come luogo di apprendimento e d’incontro.
Il palazzo del Banco di Napoli
Prima di entrare e addentrarci nelle sale del muso è giusto spendere due parole sulla nuova sede. Il palazzo, in realtà , non è nuovo ma riporta ad antichi fasti un edificio la cui prima costruzione risale al 1819 ed accoglieva i Ministeri del regno Borbonico. La struttura attuale si deve, invece, ai lavori di ampliamento e separazione dal Municipio realizzati nel 1939 sotto la direzione dell’architetto Marcello Piacentini. Ulteriori, marginali lavori risalgono al 1986. Di particolare interesse è lo scalone in marmo che porta ai piani superiori.
All’interno del palazzo, accessibili da via Toledo e indipendentemente dalla visita alle Gallerie, ci sono anche una caffetteria e un bistrot che Intesa Sanpaolo ha affidato alla gestione dello chef, due stelle Michelin, Giuseppe Iannotti. Allo stesso chef sarà affidata anche la gestione del lounge bar e del ristorante di prossima apertura sulla terrazza panoramica. Non manca, ovviamente, un bookshop sempre ad ingresso libero.
Le collezioni e gli eventi temporanei
Il muso ospita tre collezioni permanenti, tutte di altissimo interesse artistico e culturale:
- da Caravaggio a Gemito;
- il Novecento;
- Ceramiche attiche e magnogreche;
Oltre alle collezioni permanenti, il museo organizza, con un fitto calendario, eventi e mostre temporanee di alto profilo che rendono sempre attraente il museo stesso e lo inseriscono come corpo vivo nel tessuto sociale e culturale della città .
Da Caravaggio a Gemito
Questa collezione, esposta al primo piano, mette insieme opere legate a Napoli e al sud d’Italia realizzate tra il XVII e gli inizi del XX secolo. L’opera più famosa è il Martirio di Sant’Orsola realizzata dal Caravaggio nel 1610, poche settimane prima di morire. Tuttavia, sarebbe un grave errore considerare puro contorno il resto della collezione. Le opere di Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, Gerrit van Honthorst non possono non attrarre tela dopo tela il visitatore. E poi le vedute e i paesaggi di Anton Sminck van Pitloo e Gaspar Adriaensz van Wittel aprono squarci temporali su luoghi ormai modificati dal tempo e dall’uomo. Si arriva a sconfinare quasi nell’impressionismo con capolavori assoluti come Seduzione di Â
Il Novecento
Al secondo piano è allestita la mostra sul Novecento. Curata da Luca Massimo Barbero, presenta opere di notissimi artisti attivi tra il secondo dopoguerra e i giorni nostri conservando quel legame con la città e il mezzogiorno già visto nella collezione da Caravaggio a Gemito. Tra gli artisti di maggior richiamo figurano Mario Schifano, Lucio Fontana e Piero Manzoni.
Ceramiche attiche e magnogreche
Sempre al secondo piano, è esposta al pubblico la famosa Collezione Caputi iniziata nell’ottocento dall’arcidiacono Giuseppe Caputi. E’ composta da oltre 500 vasi e altri reperti provenienti da Ruvo di Puglia, in provincia di Bari, che fu un importante centro economico e culturale della Magna Grecia. La datazione dei pezzi è compresa tra il VI e il III secolo A.C. e trattasi, per lo più, di oggetti utilizzati nei corredi funebri dell’aristocrazia. Il pezzo di punta della collezione è la Kalpis attica del Pittore di Leningrado, un cratere attribuito ad un ceramografo attico, a dispetto del nome, attivo nel V secolo A.C.
Gallerie d’Italia Napoli, il Museo che ti accoglie
A conclusione della presentazione delle Gallerie, non possiamo non sottolineare l’aspetto moderno ed accogliente che promana dalla struttura. Dalla gentilezza del personale all’assenza di barriere architettoniche, tutto ti invita ad entrare e ad immergerti nelle splendide collezioni. Infine, una menzione di merito al sito internet dell’Istituzione. Chiaro e ricco di informazioni utili permette l’acquisto dei biglietti online e presenta, cosa alquanto rara, una galleria fotografica di tutte, o quasi tutte, le opere esposte ad ingolosire il futuro visitatore.
Per approfondire
- Canale ufficiale youtube delle Gallerie d’Italia Napoli;
- Le Gallerie d’Italia Napoli Tg3 (video);
- Il Martirio di Sant’Orsolo, Caravaggio (video);