Se ami la natura e il mare, il trekking ad anello che parte dalla Baia di Trentova, ad Agropoli, e arriva fino al Belvedere Sant’Angelo, nel comune di Santa Maria di Castellabate, è un’esperienza da non perdere. Con i suoi 12 km di lunghezza e un dislivello di poco più di 300 metri, il percorso è di media difficoltà: perfetto per chi cerca un’avventura accessibile ma ricca di panorami mozzafiato.
Il sentiero è un susseguirsi di scenari spettacolari. Si passa da tratti costieri con viste sul mare a zone più interne, immerse tra colline e boschi. Il cammino è prevalentemente pianeggiante o in lieve dislivello, ma non mancano alcuni passaggi più impegnativi, soprattutto dopo la pioggia, quando il terreno può diventare fangoso e scivoloso. Un buon paio di scarpe da trekking e un cambio per il ritorno sono consigliati.
Un viaggio tra natura e storia
Lungo il percorso, tra la vegetazione e il profumo della macchia mediterranea, si incontrano i ruderi di antichi borghi abbandonati, testimonianza di un passato millenario.
Poco dopo la partenza, superata un’ampia strada sterrata che a sinistra riporta al punto di partenza e a destra è chiusa da una proprietà privata, si raggiunge il primo gruppo di rovine. Da qui si deve salire un po’ per poi ridiscendere, dopo aver aggirato la proprietà privata, e tornare a costeggiare il mare. Si scoprono, quindi, piccole calette nascoste, come quella del Saùco, che rendono il paesaggio ancora più suggestivo.
Proseguendo lungo un tratto rialzato rispetto alla costa, si raggiunge punta Tresino, dove sorgono i resti della Torre Angioina di Tresino, risalente al 1277, preceduti da quelli della Torre Aragonese di Zappini. Quest’ultima sorge vicino a punta Pagliarola, famosa per le sue grotte marine, meta di escursioni subacquee.
Il panorama dal Belvedere Sant’Angelo
Dopo circa 6 km dalla partenza e aver aggirato altre proprietà private, il sentiero conduce a uno dei punti più spettacolari dell’itinerario: il Belvedere Sant’Angelo. Da qui, la vista si apre sul golfo di Santa Maria di Castellabate e Agropoli, regalando uno scenario indimenticabile. Tra i resti di un vecchio casolare, questo è il luogo perfetto per una sosta, magari per un pranzo al sacco immersi nella bellezza della natura.
Il fascino del Borgo Tresino
Riprendendo il cammino, ora orientato verso il punto di partenza, si raggiungono i ruderi dell’antico villaggio di Tresino, dominato dalla Chiesa di San Giovanni. Costruita nel 957, oggi versa in uno stato di abbandono, ma continua ad affascinare per la leggenda legata alla sua campana. Si racconta che, trafugata dai Saraceni e gettata in mare, ancora oggi possa risuonare a mezzanotte durante la festa di San Giovanni.
Un tempo fiorente centro abitato, Tresino fu abbandonato nel XII secolo a causa delle incursioni saracene. Gli abitanti si rifugiarono sul colle Sant’Angelo, dove sorse il Castello dell’Abate.
Oltre a questo borgo, il territorio conserva preziose tracce del passato: i resti di una villa romana, una tomba bisoma, cioè un luogo di sepoltura che accoglieva due corpi, del III secolo a.C. e reperti marini come anfore e ancore, oggi esposti nel Museo Comunale di Agropoli.
Un finale tra boschi e sentieri panoramici
Superato il borgo e continuando sulla strada del ritorno, il percorso è tutto in leggera discesa. Si snoda tra stretti sentieri collinari e ampi tratti boschivi, presentando qualche tratto più ripido solo nel finale. Un’avventura perfetta per chi vuole scoprire il cuore autentico del Cilento.